La caccia e il calcio. Uguaglianze e differenze.

Di Biagio De Santis (istruttore di tiro e armaiolo)

Aggiornamento del 21.10.20

Spesso ci si chiede perché ci siano tanti tifosi spettatori di calcio e sport simili.

In questo articolo Biagio De Santis ci accompagna alla scoperta delle analogie storiche e sociologiche tra la caccia e il calcio nell’immaginario collettivo. Foto Fat Boy.

Da notare che spesso gli appassionati di calcio non sono cacciatori né tiratori sportivi.

I cacciatori svolgono questa attività con armi e la caccia svolta individualmente o in squadra viene anche chiamata “arte venatoria”.

I tiratori invece vengono identificati come partecipanti a sport o attività ricreative individuali, non di gruppo come il calcio.

Nb. Nel calcio fiorentino parte del gioco si chiama “caccia”, comunque il calcio fiorentino essendo diverso dal football con regolamento della FIFA meriterebbe un articolo a parte.

Il calcio invece si identifica in imitazione di caccia da battitori trappolieri, questa viene svolta da battitori cacciatori attivi cioè i calciatori e nel caso di calcio spettacolo, cioè col pubblico che di fatto sono battitori cioè cacciatori non attivi. Come nell’antichità ci si diverte sia con un ruolo che con un altro, ma anche i battitori cacciatori non attivi si divertivano a veder terminare l’azione di caccia fatta dai battitori cacciatori attivi.

Tra le migliaia di forme di caccia una delle più efficienti era ed è ancora quella effettuata da battitori che spingono le prede verso una trappola. In questa forma di caccia esistono due tipi di battitori, la prima è quella dei battitori che si possono paragonare ai rumorosi tifosi da stadio, mentre i calciatori sono quelli che effettivamente spingono la preda calciandola verso una trappola, cioè verso la porta.

Il fatto che ci siano due squadre è per rendere la situazione più attiva visto che la palla non è viva, quindi non crea una reale difficoltà come ad esempio quella creata da una gallina o un coniglio in fuga, per tanto diventa necessario che vi sia un’altra squadra di calcio, cioè di cacciatori antagonisti per contendersi le prede. Le porte sono le rispettive trappole, quindi di fatto la porta avversaria è la propria. In pratica è come la ripetizione di una caccia eseguita da due villaggi in competizione tra loro per accaparrarsi ognuno il maggior numero di prede possibili.

In questo tipo di caccia i battitori identificati come spettatori nel calcio di fatto erano incaricati di svolgere attività atte a creare paura e panico nei confronti delle prede, per questo motivo erano necessari molti battitori, molto rumorosi che con urla, minacce, rumori fatti con bastoni, strumenti a fiato e a percussione. Basti guardare le tifoserie calcistiche per rendersene conto. Talvolta le prede necessitavano di qualche incentivo… come ad esempio di lancio di pietre e colpi di picca o bastonate per essere più facilmente spinti alla fuga, l’uso di fiaccole o appiccare fuoco erano degli incentivi ancora maggiori sebbene più rari. Tutto questo ovviamente fa pensare molti immediatamente alle azioni di certe tifoserie teppistiche che con lancio di oggetti vari, petardi, molotov, uso di bastoni e altri oggetti contundenti presi quà e la intervengono direttamente a danno della squadra avversaria sia dei “battitori spettatori” loro colleghi. L’identificarsi con gli stessi colori, segni distintivi e simboli serviva per identificare la propria tribù di appartenenza. Va da se che chi partecipava alla caccia come battitore cacciatore sia per il maggior dispendio di energie che per la soddisfazione di aver catturato o per lo sfogo di aver ucciso delle prede placava i suoi istinti adrenalinici di violenza, mentre i battitori no… Questo fa capire perchè quasi sempre gli episodi di violenza negli stadi vengono svolti dai tifosi e non da chi è in campo! Ma se nella caccia vera sia antica che moderna i vari gruppi di cacciatori si organizzano ognuno in territori differenti per non interferire reciprocamente gli uni con gli altri onde avere ciascuno il maggior numero di prede, invece nelle loro rappresentazioni sportive queste cacce avvengono tra due fazioni nello stesso territorio. Non per giustificarli ma pare naturale che gli episodi di violenza accadano. Notare bene: parlo al passato ma questi tipi di caccia per procurarsi il cibo esistono ancora in diverse parti del mondo e ovviamente in diverse forme.

Ancora oggi le forme di caccia collettive sono estremamente diffuse in ogni angolo del Mondo. Ecco un gruppo di amici dopo una battuta agli acquatici. Foto Hayden Calls.

Mentre il battitore/calciatore cacciatore attivo erano in numero minore, scelti tra i più forti, coraggiosi e dotati di prestanza atletica. Solo questi di fatto erano realmente a rischio della vita (a secondo della preda). Per prede pericolose erano anche armati solitamente di lance o picche utili anche allo scopo di spingerle meglio. Comunque il loro scopo finale era quello di spingere le prede verso una trappola o buca per catturarli e allevarli per ucciderli/macellarli in seguito o sfruttarli ad uso agricolo (ad es. traino, aratura terreni, ecc) o per mungitura, oppure per spingerli verso un agguato per farli uccidere immediatamente da cacciatori armati. Nb. In tempi più recenti, cioè dal 1500 la caccia a cavallo alla volpe dall’Inghilterra si diffuse come sport, ma non è da assimilare alla caccia di battitori e di trappola a cui invece è assimilabile al calcio.

Ma la rappresentazione di caccia che più somiglia a quella calcistica era contro prede di piccole dimensioni e non pericolose, ove potevano partecipare tutti, di ogni età, ceto e sesso, bastava impaurirle o prenderle a calci come ad esempio nella caccia a ovinidi, piccoli cervidi e antilopi, gallinacei, piccoli ungulati, conigli, ecc e la rete è rimasta come simbolo per l’appunto di trappola vera e propria.

Quindi quello che vediamo oggi nel calcio di fatto non è altro che una delle forme di caccia più diffuse sin dall’antichità ove partecipavano un gran numero di persone, coinvolgendo praticamente tutti i maschi ma anche parte delle femmine. Il ruolo di battitore cacciatore cioè il moderno calciatore era quello più ambito e gli garantiva una miglior retribuzione delle quote della caccia e ovviamente riscuoteva maggior successo e stima anche a livello sociale.

Caccia ai conigli in una cartolina inglese di epoca vittoriana.

Questo tipo di caccia in battuta per cattura a differenza di quella ove i cacciatori uccidono le prede comunque non era considerata un’arte, in quanto assimilabile più all’attività di trappoliere che di cacciatore vero e proprio. Nb. Anche se i cacciatori trappolieri spesso possono procurare più prede non sono considerati allo stesso livello di un cacciatore armato. Il vero cacciatore combattente, che agiva a livello individuale o preferibilmente in gruppo era considerato ad un livello superiore nella sua tribù o società, in pratica una casta. Perché i cacciatori spesso si occupavano anche della difesa del villaggio come guerrieri. Si poteva essere cacciatori o guerrieri o entrambi. Questi comunque avevano tutte le caratteristiche per essere anche ottimi cacciatori di battuta trappolieri, ma non per questo un buon cacciatore battitore trappoliere poteva essere anche un buon cacciatore o un buon guerriero. La sopravvivenza e l’evoluzione di ogni comunità era comunque direttamente proporzionale alla bravura dei suoi cacciatori che si occupavano del procacciamento del cibo e della difesa contro animali feroci (che se ne dica lo sviluppo cerebrale aumenta con l’alimentazione di carne), ai guerrieri e/o ai cacciatori guerrieri era affidata la difesa da parte di altri uomini e alla conduzione di guerre e conquiste contro altre comunità. Ieri come oggi l’evoluzione tecnologica era dovuta al continuo sviluppo della caccia di animali e di guerre contro altri uomini, così come anche nello sviluppo tecnologico e scientifico. Nei villaggi/tribù non tutti potevano diventare cacciatori visto che un cacciatore non bravo non solo si fa sfuggire le prede ma le allontana anche dal proprio territorio, quindi danneggia anche altri cacciatori della stessa comunità. Anche per questo le rumorose caccie in battuta erano episodi eccezionali o periodici, al limite circoscritti a piccole aree geografiche, come ad esempio per la cattura di piccoli branchi di animali. Col tempo i battitori furono sempre più spesso sostituiti da cani addestrati.

Si possono trovare similitudini anche in alcune forme di pesca sia in acque poco profonde in cui a piedi le persone stringendosi tra loro fanno raggruppare branchi di piccoli pesci, mentre in acque più profonde pescatori agiscono con barche, reti e armati di arpione forse la massima rappresentazione è la mattanza nella tonnara.

Così come in alcune preistoriche opere pittoriche rupestri oggi si possono vedere scene di caccia in alcuni film rappresentazioni più eroiche di cacce del genere, chi può dimenticare le scene di caccia alla tigre del film “Sandokan” (battitori e cacciatori) o (cacciatori battitori e trappolieri) di “10.000 BC” nella caccia al mammhut? Purtroppo per i film le scene di caccia a prede più piccole e meno pericolose da non necessitare dell’uso di armi, cioè cacce in battuta disarmate con due tipi di battitori che realmente rappresenterebbero il calcio moderno non sono così interessanti…