Pistole fuori servizio? Art.28 del 11.04.2025 (considerazioni personali).

Di Biagio De Santis (istruttore di tiro)

Con questa legge il governo risparmierà almeno 160 milioni di €uro, perchè armi da portare per difesa fuori servizio per logica dovrebbero essere pagate dallo stato, invece non avranno nemmeno la detrazione IVA del 22%. Considerando 300.000 tra carabinieri, poliziotti, finanzieri, altri 50.000 tra penitenziaria, capitanerie di porto (guardia costiera) almeno altri 50.000 tra polizie locali e rurali, per circa 400.000 agenti di pubblica sicurezza, considerando per ognuno circa 350 € a pistola (prezzi per enormi quantitativi) + fondina e porta caricatori siamo a circa 400 €. 400 x 400.000 = 160 milioni di euro. Anche perchè fuori servizio hanno l’obbligo di intervento.

https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2025/04/11/25G00060/SG                                       Art. 28           
Disposizioni in materia di licenza, porto e detenzione di armi per gli agenti di pubblica sicurezza 1. Gli agenti di pubblica sicurezza di cui agli articoli 17 e 18 del testo unico della legge sugli ufficiali ed agenti di pubblica sicurezza, di cui al regio decreto 31 agosto 1907, n. 690, sono autorizzati a portare senza licenza le armi previste dall'articolo 42 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, di cui al regio decreto 18 giugno 1931, n. 773, quando non sono in servizio. 2. Con regolamento adottato ai sensi dell'articolo 17, comma 2, della legge 23 agosto 1988, n. 400, entro un anno dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, sono apportate all'articolo 73 del regolamento di cui al regio decreto 6 maggio 1940, n. 635, le modificazioni necessarie al fine di adeguare le norme ivi contenute alle disposizioni del comma 1 del presente articolo.

Comunque si spera che il decreto sia convertito in legge entro 60 giorni o decadrà e sarà quindi nullo.

Ci si auspica che il tesserino di riconoscimento sia equiparato in toto almeno ai porto d’armi per i comuni cittadini, quindi consentano anche l’acquisto di armi, munizioni, possibilità di trasporto, ecc come accade già da decenni per gli Ufficiali di Pubblica Sicurezza, magistrati, ecc.

Non ho appositamente voluto scrivere subito un articolo a riguardo, ma a chi (in divisa e non) mi chiedeva lumi su questa nuova legge, sia prima che dopo essere stata approvata, o se ci sarebbero stati dei regolamenti di attuazione per ognuna delle diverse forze armate o uno unico.
Sollevati i vari corpi di polizia dal crearli, tale compito spetterà al Ministero degli Interni. La cosa sembra facile ma non lo è per vari motivi, tra cui le responsabilità che si dovranno prendere… E’ evidente che si tratta di una patata bollente! Sebbene sia certo della loro competenza potrebbero subire controproducenti pressioni deleterie.

Di seguito le mie considerazioni personali.

Porto d’armi in servizio e fuori

1- Nonostante nel decreto si parli chiaramente di “porto d’armi fuori servizio”, c’è ancora chi crede che tali armi possano essere portate anche in servizio! Va da se che con tale e diffusa “dissonanza e ignoranza cognitiva” quelli del Ministero siano comprensibilmente preoccupati, a prescindere da quello che scriveranno o non scriveranno nel regolamento, sia da eventuali richieste danni che per denunce e relative condanne e/o punizioni a cui potrebbero andare incontro in cui la sospensione delle carriere è quello meno preoccupante…

2- Come già ampiamente spiegato da noti giornalisti, il Ministero si stava già occupando ufficialmente del problema sin dal 2016, per creare un regolamento ad hoc. Pare anche per la tipologia di armi, munizioni, addestramento, ecc. Ma nulla di ufficiale era mai stato emanato al 2025.

Analisi dei problemi e alcune soluzioni:

A1- “Se non sei armato non sei nessuno”, non solo per cittadini stranieri, ma anche per gli italiani, se non porti un arma non sei rispettato e tantomeno temuto. Per moltissimi stranieri se non porti un arma non sei nemmeno creduto come un vero agente di polizia e per questo ci sono ancora molti casi di aggressione che di non rispetto della loro autorità nell’esecuzione delle loro funzioni! E’ già accaduto che corpi di polizie locali minacciavano lo sciopero se non fossero stati armati. Anche per questo casi come quello del vice brigadiere Cerciello Rega, morto accoltellato durante il servizio sotto mentite spoglie in abiti borghesi, non si sarebbero potuti evitare. Appunto perché in servizio, se la legge fosse stata esistente nel 2019 e sempre che avesse avuto addosso occultata la pistola di proprietà personale, prima di prendere servizio avrebbe dovuto privarsene mettendola in luogo sicuro per sostituirla con quella d’ordinanza (grossa e ingombrante, quindi non occultabile per il servizio svolto in borghese per giunta in caldo periodo estivo). Notizie dell’epoca raccontano che il brigadiere, per motivi di rapidità di intervento, non aveva potuto e/o voluto prenderla e quindi interveniva in borghese e disarmato! L’omicida, che lo aveva ovviamente scambiato per un criminale, dichiarò che in fase di arresto non credeva che lui e il collega fossero veri agenti e che quindi volessero aggredirlo per rapina e per questo lo uccise per difesa… Sempre a sua difesa, l’omicida, pare che tra i motivi per cui non credesse alla originalità dei documenti esibiti dei due carabinieri in borghese era proprio la loro mancanza di esibizione delle armi… L’omicida e il suo complice provenivano dalla democraticissima città di San Francisco (California -USA), sebbene li i diritti dei criminali sono particolarmente garantiti, è normalissimo che in fase di arresto lì gli agenti esibiscano anche le armi. Perciò non vederle nemmeno alla cintura dei due carabinieri gli era sembrato non credibile. Comunque, anche per futuri casi come questo, la nuova legge non pone alcun rimedio, quindi o si fa parte di reparti speciali o operativi speciali o investigativi di un certo livello o devi portarti la pistola d’ordinanza standard che per dimensioni è inutilizzabile per i servizi in borghese! https://it.wikipedia.org/wiki/Mario_Cerciello_Rega

A-2 Un altra problematica “ipotetica” è la tipologia di munizioni che le vorrebbero differenti da quelle di ordinanza, ma anche di qualunque tipo in commercio… Tra proiettili e bossoli marcati univocamente e riconducibili al proprietario e altri sistemi di tracciabilità a seguito di uso da parte dell’agente di pubblica sicurezza le scelte sono tante, ma tutte bocciate da decenni anche negli USA e pure nella pacifinta e ricchissima California. Per difficoltà di attuazione tecnica che burocratica, sia per difficoltà di corretto riconoscimento dei reperti, per facile falsificazione/alterazione delle prove (pro o contro) che per i costi e tempi proibitivi. Senza contare che le eventuali marchiature costerebbero troppo tempo pratico e denaro, quindi hanno già capito in California, New York, ecc, che sarebbe solo una costosa perdita di tempo.

A3- A mio parere la maggioranza degli agenti e ufficiali di pubblica sicurezza in Italia non vengono selezionati per attitudine psicofisica, perciò tra loro vi sono molti che addirittura detestano le armi e spararci al poligono, figuriamoci spenderci dei soldi propri. Quindi il problema, sempre se fosse un problema, a portarle come minimo si dimezza il numero, tra i rimanenti fuori servizio anche meno della metà, cioè forse 1/4 del totale porterebbe l’arma “di proprietà” abitualmente fuori servizio. Forse solo il 10/20% lo farebbe quotidianamente. Però quando il pericolo è evidentemente alto quasi tutti le acquisterebbero, ma non potrei giurare che tutti le porterebbero. Figuratevi che negli USA ci sono molti dipartimenti di polizia che obbligano i loro agenti a portare almeno una pistola fuori servizio e se non lo fanno incorrono in sanzioni disciplinari! Secondo diverse statistiche negli USA, le possibilità di un agente di essere aggredito fuori servizio sono doppie rispetto al servizio in divisa, ossia un comune cittadino rischia il doppio di un poliziotto. Ovviamente ci sono eccezioni come ferie, malattia e infortuni, ecc ma sono casi da valutare di volta in volta. Essendoci in Italia l’obbligo di intervento anche quando non si è in servizio, (altrimenti si può venire puniti e denunciati) o lo stato acquista almeno altre 400.000 pistole di piccole dimensioni o si consente agli agenti di comprarsele da soli. Dovrebbero però essere velocizzate le procedure per lasciare e prendere le suddette armi nelle caserme, commissariati, ecc. altrimenti per chi abita in alloggi privati il problema persiste gravemente creando una falla pericolosa.

Apx1 compact

A-4 PER CULTURA GENERALE. Le armi di back up, ovvero le ARMI DI SCORTA IN SERVIZIO (armi di riserva): sempre negli USA in molti dipartimenti sono obbligatorie o comunque consigliate, anche quando vietate sono comunque tollerate. Queste armi possono essere o di libera scelta o essere di tipo “approvato”. Sono indispensabili quando l’arma principale si inceppa/termina le munizioni o viene sottratta o persa durante il servizio. In genere sono pistole di piccole dimensioni e si va dalla piccola semiautomatica al revolver compatto o addirittura alla Derringer a 2 colpi! Noto l’episodio in cui un capitano dei Ranger del Texas uccise due rapinatori che per la fuga avevano sequestrato una donna tenendola come ostaggio. Il capitano ebbe la meglio estraendo all’improvviso durante una negoziazione che stava finendo male una pistola a due colpi calibro .22 occultata nel suo portafoglio! Chi più dell’interessato può decidere quale tipo d’arma portare? Alcuni dipartimenti fanno delle liste di marche e relativi modelli autorizzati, ma sono casi molto rari e in genere servono per impedire che per motivi economici portino armi inaffidabili o poco sicure che per altro.

Derringer in sola doppia azione cal. 22

A-5 PER CULTURA GENERALE. Pistole di ordinanza (armi principali), quasi tutti i dipartimenti e corpi di polizia in USA consentono il porto di armi principali DURANTE IL SERVIZIO di tipo differente dallo standard, quasi sempre ci sono delle liste per le armi corte. Sono valutate sia per sufficiente potenza, affidabilità e precisione ma anche per sicurezza. Sicurezza relativa perchè molti dipartimenti consentono anche il porto di pistole senza la sicurezza automatica al percussore, tipo 1911 e suoi cloni e varianti con caricatori mono e bifilari. Essendo le 1911 armi dotate di scatti solitamente brevi e leggeri SPESSO ALLEGGERITI a meno di 700 grammi quindi più indicate per operatori SWAT (squadre speciali), talvolta necessitano che l’agente abbia superato dei test di tiro e maneggio armi in sicurezza e punteggi superiori ai comuni agenti. Nb. Le 1911 in calibro .45 sono entrate in produzione nel 1911 e per l’epoca erano considerate idonee a tutte le forze armate, solo successivamente modificate e si sono evolute in armi da gara e da reparti speciali, quindi non più idonee ad utenti con addestramento e competenze standard.

Staccato P, tra le armi fuori ordinanza preferite per porto alternativo in servizio dagli agenti di polizia statunitensi.

A-6 Calibri consentiti? Venuto a cadere il divieto parziale del 9×19, consentire ad esempio solo il calibro 9×21 per queste armi non ha senso perchè è ancora fin troppo diffuso in Italia anche tra i criminali e anche in alcune nazioni estere. Per il nuovo orientamento giuridico internazionale, se impedisci a qualcuno di poter utilizzare a sua scelta qualcosa idonea a tutela della sua e altrui vita e incolumità poi si rischia dover “RISARCIRE I DANNI” e “PAGARNE ANCHE LE CONSEGUENZE PENALI”. Quindi se un limite deve essere messo che sia per un minimo di potenza e non per il massimo. Anche se poc’anzi ho dimostrato che se non si avesse avuto un arma piccolissima a disposizione quel capitano e quell’ostaggio sarebbero stati uccisi! Chi si vuol prendere la responsabilità della scelta? Inoltre con sempre maggiori casi di animali pericolosi non solo nelle campagne e periferie ma anche nelle città, chi sarà così coraggioso da impedire al poliziotto o al carabiniere di portarsi una .44 Magnum da utilizzare contro eventuali cinghiali, lupi, orsi, cani randagi di grossa taglia, leopardi fuggiti da collezioni private? Che dire poi di energumeni sotto effetti di droghe, psicofarmaci e alcool? Auto e furgoni pronti ad investirli non li danneggi rapidamente con un piccolo calibro! Altro che sindrome dell’ispettore Callaghan… Un 9×19 a certe specie e motori fanno il solletico! Infatti per la difesa contro animali pericolosi il calibro minimo universalmente consigliato è il .357 Magnum! Quindi ben vengano anche il 10 Auto, .50 AE, .454 Casul, 12, ecc. Comunque a prescindere, solitamente un colpo di .357 Magnum a palla espansiva è efficace come 2 o 3 colpi di 9×19 FMJ. Quindi risultati migliori, efficacia rapida, minori o addirittura nulli pericoli balistici.

Almeno per gli agenti di pubblica sicurezza non dovrebbero esserci limitazioni al tipo di proiettile come quelli a punta cava espansiva, perchè quelli FMJ (blindati) hanno una dimostrata poca potenza, eccessiva perforazione e rimbalzi pericolosi! Poca potenza per difendersi, chi pagherà i danni per chi morirà o avrà danni? I famigliari delle vittime vere si stanno svegliando grazie anche ad avvocati sempre più specializzati. Sarebbe come omologare cinture di sicurezza adatte solo per incidenti a velocità nei limiti del codice stradale… Se ad esempio l’FBI ha destinato milioni di dollari per la ricerca balistica a cominciare dalla sua fondazione quasi 100 anni fa portando alla nascita del .357 Magnum, successivamente al 10 mm Auto, poi al .40 S&W, in seguito contribuire a sviluppare proiettili con ogive speciali come le moderne Speer fino al recente modello Gold Dot 2 (munizioni vendute in USA a 39,99 $ per 20 cartucce, cioè 99,975 dollari per 50 cartucce di 9×19) come si può ancora credere che le classiche munizioni FMJ da 10 € per 50 colpi siano le migliori per sicurezza, efficacia e affidabilità? Il 9×19 FMJ esiste dal 1904 praticamente invariato da allora, dopo oltre 120 anni non sarebbe il caso di aggiornarsi o almeno permettere di poterlo fare a proprie spese? https://www.speer.com/speer-stories/the-carry-gun-story.html Del resto la convenzione dell’AIA del 1929 art. 23 vieta per uso bellico i proiettili espansivi, mentre per uso civile e di polizia non ne parla proprio. Per questo USA e altre nazioni anche NATO usano contro combattenti che non hanno aderito alla suddetta convenzione munizioni più efficienti e sicure, perchè tutelare i criminali?

A-7 Colpo in canna si? Colpo in canna no? Arma portata con sicura manuale o senza sicura manuale? Spero che, soprattutto in questi casi, evitino di pronunciarsi in tal senso e lasciare la scelta e alla responsabilità dell’agente o noi italiani diventeremo ulteriormente uno zimbello internazionale. E comunque il porto non avverrebbe in servizio quindi non sarebbe di loro competenza. Sono sicuro che al Ministero abbiano superato da tempo questi dubbi, ma potrebbero ricevere delle interferenze negative.

A-8 Addestramento minimo obbligatorio? Gli appartenenti alle forze armate hanno una formazione base per le armi in loro dotazione di servizio, sempre per fini legali di tutela sul lavoro Ma se le armi da portare al di fuori del lavoro sono differenti da quelle di ordinanza va da se che almeno un corso base svolto internamente ai richiedenti per le altre tipologie andrebbe tenuto come accade con i comuni cittadini con l’abilitazione al maneggio armi. Qui si potrebbe utilizzare per logica quanto applicato già per le GPG (guardie particolari giurate) e quanto già disposto per ogni corpo di polizia, quindi un corso, ma una tantum nei T.S.N. (tiro a segno nazionale) appunto per una formazione generica sulle armi non di ordinanza e relativa prova di tiro. Del resto gli istruttori istituzionali dei TSN hanno titolo e licenza prefettizia, quindi non temono ne gradi ne divise. Per il resto potrebbero bastare le esercitazioni prescritte per servizio, che è vero che sono poche, ma se da circa 70 anni sono ritenute sufficienti come rapporto costi/efficacia/sicurezza. Inutile discuterne ulteriormente, tanto tempo e denaro che sia pubblico o privato per aumentarle non ci sono e comunque non si possono pretendere con gli stipendi che hanno…

L’arma standard delle forze armate italiane.

Descrizione Beretta modello 92FS

A-9 Scelta arma e dimensioni. Oltre a quanto esposto esiste il consistente pericolo che il regolamento attuativo possa obbligare al porto solo armi più piccole rispetto a quella d’ordinanza. Essendo la 92FS un “pistolone” questo non sembrerebbe un reale problema. Lunga 217 mm, alta 143 mm larga 38 mm, scarica 945 grammi. Ma chi dice che una pistola da difesa e occultabile per essere valida debba essere necessariamente più piccola? Mica è sempre estate e andiamo in giro in bermuda?

Revolver VS Semiautomatiche: ad esempio anche un grosso revolver può sparare anche dall’interno di una tasca o di una borsa senza incepparsi, una semiauto no. I revolver di qualunque dimensione mitigano i soliti gravi errori di tiro cioè “strappi in basso e solitamente a sinistra” sul bersaglio. La scelta di un arma da difesa non è solo per l’esigenza della occultabilità ma anche per particolari esigenze personali si spara meglio che con un altra, come appunto i suddetti colpi “strappati”. Nb. Chi non conosce il problema dei cosiddetti colpi strappati farebbe meglio a tacere e informarsi da veri esperti perchè significa che non conosce il tiro ne per difesa, ne per caccia, ne per gare a fuoco, ne in guerra ne in servizio di polizia.

Manhurin MR88 cal. .38 Special by Beretta Holding

A-10 Inoltre un arma praticamente più precisa e potente da una maggiore sicurezza psicologica, riduce il pericolo di colpire involontariamente persone innocenti, favorisce più coraggio per intervenire da soli in situazioni di emergenza come quando si è fuori servizio, ecc. Talvolta l’arma migliore per il porto occulto non è necessariamente quella più piccola e meno potente, ma quella più adatta all’occasione, quindi meglio lasciare agli agenti la propria scelta. Ad esempio mio padre, in divisa, molti anni fa quando stava rientrando a casa dal servizio fu assalito da un grosso cane lupo di razza pura, il ricco proprietario era ad uso lasciare spesso aperto il cancello della recinzione della villa. I lupoidi solitamente attaccano alla gola o alla faccia. Mio padre per mettere il colpo in canna alla sua piccola modello 34 dovette sacrificare l’avanbraccio sinistro nelle sue fauci per riuscire poi a estrarre la pistola con la mano destra e scarrellare con la mano sinistra fortunatamente fuori dalla bocca del cane! Il carrello si bloccò in apertura a causa della sicura inserita, (lui non la inseriva mai) dovette quindi con cautela capire il problema e risolverlo mentre il cane lo strattonava con i denti! Il debole calibro 9 corto con palla FMJ sarebbe stato sufficiente a uccidere il grosso cane all’istante o avrebbe dovuto perdere il braccio o venire sfigurato in faccia per altri morsi? E se poi il cane lo avesse azzannato al collo??? Si sa che gli animali feriti sono i più pericolosi… Oggi i tempi sono cambiati, lui seguendo i regolamenti ha rischiato di rimanere ucciso, avesse avuto un arma potente, colpo in canna e rapida da usare (senza fondina a bauletto) quel cane forse non si sarebbe nemmeno avvicinato abbastanza.

Io consiglio di lasciare la scelta dell’arma, calibro, munizioni, fondine, accessori a livello personale come accade alle GPG, senza ulteriori prescrizioni viste le già stringenti restrizioni di leggi e prassi consolidate di garantismo per i criminali in genere.

Nb. Concludendo. La nuova legge non parla chiaramente di licenza di acquisto di armi e munizioni come agli “ufficiali” di pubblica sicurezza, magistrati, parlamentari, ecc ma solo di porto di tali tipologie di armi, quindi anche per questo ci sarà da attendere il regolamento attuativo? Secondo me si. Inoltre ci potrebbero essere anche delle opposizioni allo stesso. Quindi consiglio gli interessati, anche per le agevolazioni che hanno, di prendere o utilizzare se lo hanno già un “nulla osta” o meglio un “porto d’armi” sportivo o caccia per acquisire armi e munizioni e avere pazienza burocratica con certezze oggettive prima di portarle, ovviamente solo fuori servizio.

Ps. Sempre se tutto vada bene, non saranno in molti a portare spesso la nuova arma se non quando costretti per motivi di grave o gravissimo pericolo, perchè la stra maggioranza degli agenti di pubblica sicurezza, assieme a chiunque altro porti armi sono terrorizzati di dover essere costretti a sparare in servizio per salvare la vita ad altre persone! Figuriamoci in borghese, fuori servizio e solo per difendere se stessi o i propri familiari! Tra lunghe indagini, inutilmente lunghe indagini scientifiche, processi pubblici, appelli, condanne dai mass media, processo vero e proprio, spese legali, risarcimenti a criminali, divorzio, perdita dei figli, della casa, del lavoro, tortura pubblica e sociale, disoccupazione, povertà, ecc Se non si risolverà prima il problema “eversivo”, favoreggiamento al crimine e al terrorismo, strategia della tensione, ecc col buonismo ideologico e del garantismo a tutela dei criminali nessuno è al sicuro! Perchè una cosa è tutelare dai soprusi e dagli abusi forse effettuati dai tutori dell’ordine contro un cittadino innocente, un altro è difendere chi di certo delinque con violenza contro cittadini innocenti!

“Sfortunato quel popolo che ha bisogno di eroi”.